Si può giudicare un libro dalla copertina? O magari da questa e una bella trama?
Mik si è lasciata affascinare da una bella copertina e… Vediamo cosa ne pensa.
Titolo: Frost. Un amore fatale di C.N. Crawford.
Serie: Frost and Nectar Book 1
Autori: C.N. Crawford
Editore: DE AGOSTINI/DeA edizioni.
Genere: paranormal romance
Trope: fake marriage, giostra per il trono, fate, reality show, social gap.
Lunghezza: 283 pagine
Data di uscita: 24 ottobre 2023
Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0CLFTPWGK
TRAMA
Torin, l’oscuro re delle fate, cerca moglie, ma non vuole una donna di cui innamorarsi davvero: ha bisogno solo di un fantoccio che lo aiuti a mantenere l’approvazione del popolo. Il motivo non è il suo cuore gelido, ma una maledizione che grava da generazioni sulla sua famiglia e che lo rende una minaccia per chiunque conquisterà il suo amore.
Poi c’è Ava. Pur essendo una fata ha abbandonato la sua terra natia a favore del mondo degli umani, dove vive tra serie tv, lavoro e vestiti alla moda. E quando scopre che il suo fidanzato la tradisce, giura di non cedere mai più a un sentimento tanto stupido quanto l’amore.
Almeno finché non incontra Torin… il re che ha indetto un reality show per trovare una compagna. Ava non potrebbe disprezzarlo di più, lo trova frivolo, inconsistente, eppure, quando lui la sfida a partecipare alla competizione, lei non sa resistere.
L’unica cosa a cui dovrà stare attenta è… non innamorarsi per davvero.
RECENSIONE
“La triste verità è che quasi tutte le relazioni sono destinate a fallire. C’è stato un tempo in cui ho pensato di essere un’eccezione. Ero sicura di aver trovato quello giusto. Mi sono illusa che, a differenza di quasi tutte le altre storie d’amore, la mia sarebbe durata per sempre”
Attratta dalla trama, attratta dalla copertina, ultimamente ne ho sbagliati due su due. Ma partiamo dall’inizio. Qui le premesse erano non lampanti di più.
Gli autori avevano tutto lì davanti ai loro occhi servito su un piatto d’argento e niente l’hanno fatto scivolare come ho fatto io con il vassoio degli antipasti lo scorso Natale.
- Cos’è andato storto?
- Cosa fa di un libro un buon fantasy?
Trama? No, quella c’era.
Ava è una Fata ma vive nel mondo degli umani da tempo ormai. Tradita dal fidanzato storico, è una giovane disillusa che si iscriverà al Reality Show indetto da Torin, re delle fate, quasi per sfida e anche per denaro. Torin è un re bellissimo, ma all’apparenza freddo e distaccato, a tratti un po’ borioso. È obbligato a sposarsi per salvare il regno, ma allo stesso tempo NON può innamorarsi di nessuna. Decide di ingaggiare Ava per vincere il reality show, sposarsi, salvare il regno e divorziare poco dopo SENZA NESSUN COINVOLGIMENTO.
Look at me, TORIN, AH AH. Le ultime parole famose.
Ricapitolando abbiamo tutti i trope e gli intrighi più in voga del momento.
Altro elemento importantissimo del fantasy sono i personaggi accattivanti.
Ava è una di noi.
Un personaggio un po’ disilluso e schiacciata dalle difficoltà, ma che trova un piano B molto vantaggioso. È anche molto ironica, divertente e soprattutto misteriosa. Perché? Lei non sa chi siano i suoi veri genitori quindi abbiamo anche un po’ di suspence in merito alla domanda: cosa ci fa una fata tra gli esseri umani?
Torin.
Be’, devo specificarlo davvero?
Forte, Freddo, Bellissimo.
Un re delle fate dalla punta dei capelli all’unghia dell’alluce.
Andiamo il perfetto bad boy, ma che poi ha un cuore di nutella.
Anche lui ha dei segreti, che però coinvolgono la sua famiglia e tutte le sorti del regno.
I personaggi che gli gravitano intorno sono tutti bene delineati a partire dagli amici più stretti, agli aiutanti, alle avversarie di Ava all’interno del reality…
Ognuno di loro ha una propria personalità che li caratterizza e li differenzia.
Quindi vi starete chiedendo:
Se la copertina è bellissima, la trama accattivante, i personaggi fantasticamente descritti qual è il problema?
Lo stile? ASSOLUTAMENTE NO. Perché la coppia di autori – marito e moglie hanno una penna scorrevole, arguta, divertente e coinvolgente.
ALLORA?
Avete presente un fantasy vero?
RULLO DI TAMBURI…
Worldbuilding e gestione della storia.
Worldbuilding: Serve davvero che io vi spieghi l’importanza della costruzione di un mondo in un libro fantasy? Esatto. Il loro mondo si divide in umani da una parte, Fate dall’altra. Quest’ultime però si suddividono in varie sottocategorie che vengono descritte come una lista della spesa, in maniera rapida e poco approfondita. Il lettore comincia a vedere una serie di nomi snocciolarsi davanti ai suoi occhi con una descrizione di due o tre parole. Troppo rapida, troppo superficiale. Lo sfondo dove si snoda la storia ha un valore inestimabile in questo genere. Non si può tralasciare o dargli poco corpo.
OVVIAMENTE questa è la mia umilissima opinione.
GESTIONE DELLA STORIA: nella quarta di copertina ci sono una serie di # che indicano i trope presenti nel libro, di conseguenza, quando lo compri ti aspetti quegli elementi. No. Zero.
Da enemies to lovers a subito amore il passo è quello di sei righe.
Spicy? Scusate… dove?
Anche in questo tanta fretta. Tanti passaggi saltati, quei passaggi che a mio parere avrebbero dato modo al lettore di immergersi totalmente in ogni parte della storia. Troppi elementi che andavano approfonditi e che sono stati trattati con leggerezza.
Non voglio dire che non mi sia piaciuto, perché non sarebbe vero, ma non mi sento di definirlo uno dei migliori che io abbia letto…
C’era tutto davvero, ora speriamo che nel secondo volume le cose andranno meglio.
A presto, Mik