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Recensione – Innamorarsi per caso a Story Lake Town di Lucy Score

Titolo: Innamorarsi per caso a Story Lake Town 

Autrice: Lucy score 

Serie/Collana: Story Lake #1 autoconclusivo.

Editore: Newton Compton 

Genere: Contemporary romance 

Sottogeneri e trope: Grumpy sunshine, small town, found family, rom com, forced proximity, romantic Experiment.

Pagine: 480 cartaceo /636 e-book 

Prezzo: 6,99 / 12,90 

Data di uscita: 6 maggio 2025

Link Amazon: https://www.amazon.it/Innamorarsi-caso-Story-Lake-Town-ebook/dp/B0F3RQCG4G/

Trama 

In seguito a una brutta rottura, Hazel Heart, autrice di romance di successo, è finita dritta nel blocco dello scrittore. Dopo aver mancato di consegnare il manoscritto dell’ultimo romanzo, si nasconde dal mondo intero e soprattutto dal suo editore che, indispettito, le dà un ultimatum: o rispetta la deadline finale oppure la sua carriera si può considerare conclusa. Disperata e in cerca di un’ispirazione che non arriva, Hazel compra d’impulso una dimora storica online e fugge da Manhattan diretta a Story Lake, una piccola cittadina sperduta nel nulla. Al suo arrivo – decisamente drammatico, incidente con un’aquila compreso – scopre che l’annuncio era un tantino ingannevole: la casa cade a pezzi ed è infestata dai procioni. La proprietà prevede anche un posto nel consiglio comunale, con tanto di baruffe della cittadina, che da qualche tempo attraversa una crisi profonda ed è sull’orlo della bancarotta. Eppure, tutte le preoccupazioni di Hazel svaniscono appena incrocia lo sguardo di Campbell Bishop, un impresario burbero ma sexy che le fa tornare di colpo l’ispirazione. Così, senza pensarci due volte, lo assume per ristrutturare la sua casa malandata. E all’improvviso, Hazel si trova a vivere in una storia d’amore da romanzo, che le permette di uscire finalmente dal blocco dello scrittore. Tuttavia, Hazel e Cam non potrebbero essere più diversi e si rendono conto in fretta che i sentimenti non possono risolvere tutti i problemi. Pur tra mille difficoltà, avranno il loro lieto fine? Una scrittrice che ha perso l’ispirazione. Il fascino intramontabile di una piccola cittadina. E un amore da sogno, di quelli che capitano una volta nella vita.

Recensione 

Brioscine, mettetevi comode: oggi parliamo della regina indiscussa dello small town romance — Lucy Score.

Lei è una di quelle autrici che amo definire “sicura”: so già che saprà come incantarmi, ogni singola volta.

La nostra protagonista è Hazel Hart, che teoricamente sarebbe una scrittrice…

Dico sarebbe perché è da quasi due anni che non pubblica nulla.

Dopo una serie di successi consecutivi, qualcosa si è spezzato: la qualità dei suoi libri è calata, il blocco creativo è diventato paralizzante e ora la casa editrice è pronta a scaricarla.

Come se non bastasse, ha un divorzio alle spalle da un uomo che definiva i romanzi rosa “letteratura erotica scadente che soddisfa gusti volgari”… e sta per perdere anche la casa.

Dopo un firma copie desolante e una serata un po’ troppo alcolica (vino bevuto da un vaso… non chiedete), Hazel prende una decisione impulsiva: acquista una casa in un paesino chiamato Story Lake.

L’ispirazione è finalmente tornata, grazie a un articolo sulla Bishop Brothers Construction — e in particolare su Campbell, che pare diventare all’istante la sua nuova musa.

Hazel non parte da sola: con lei c’è Zoey, la sua migliore amica e agente, anche lei in cerca di una nuova direzione.

Ed è così che ci ritroviamo catapultati in una sorta di Stars Hollow, dove:

le riunioni cittadine si tengono in una pompa funebre,

il sindaco ha 17 anni,

la mascotte è un’aquila calva che si diverte a spaventare i nuovi arrivati,

c’è un bingo Estremo 

e tutti sanno tutto di tutti.

A Story Lake i segreti erano come avanzi conservati in una vaschetta di margarina. Non si mantenevano a lungo.

La casa che Hazel ha comprato è, in pratica, ferma agli anni 70 

Per sistemarla, assume proprio i Bishop — e con Campbell entra in strettissimo contatto, in tutti i sensi, per trarre ispirazione dal suo nuovo protagonista in carne e ossa.

Cam ha una famiglia straordinaria, che sta cercando di rimettersi in piedi dopo una serie di eventi dolorosi. Ama i suoi fratelli e sua sorella Laura, che, essendo in minoranza numerica, li chiama con nomi declinati al femminile, giusto per pareggiare i conti.

Hazel, invece, ha radici fragili: una madre collezionista di divorzi, nessun legame stabile, solo Zoey… e ora un procione adottato, di nome Bertha.

Il rapporto tra Hazel e Cam è un continuo botta e risposta.

Lui la chiama Grattacapo, lei lo vede come un cactus (soprannome affibbiatogli dalla famiglia): spinoso, impenetrabile, ma tremendamente affascinante.

Finché, un giorno, Hazel lo guarda e gli dice dal nulla:

«Ho bisogno che tu provi a sedurmi e mi chieda un appuntamento.»

Lo dice con tono neutro, da ricercatrice seria. Tutto per motivi professionali, ovviamente.

Ovviamente…

Beh, come avrete capito, scientifico non lo rimarrà a lungo.

Anzi, già al primo “appuntamento di verifica”, Cam ha un’amnesia dialettica:

«Forse il tuo maledetto eroe ha detto “bene” perché la tua maledetta eroina è così bella che gli ha fatto scordare tutte le altre parole del vocabolario.»

Preparatevi a una combustione intensa e potente, perché lui è un muscoloso appaltatore alto, tatuato, ruvido al punto giusto — il sogno proibito di ogni scrittrice romance.

Ma anche Hazel è la prima a voler tenere le cose semplici.

Talmente tanto da voler mettere tutto nero su bianco:

«Noi, Hazel Hart e Campbell Bishop, ci impegniamo di comune accordo a fruire di sesso indecente, selvaggio e senza coinvolgimento.»

Sì. Certo. Buona fortuna.

Cosa mi è piaciuto?

La famiglia Bishop al completo: un perfetto esempio di found family, anche se spesso sono dei testoni convinti di potersi leggere nel pensiero.

Hazel, che decide di reinventarsi e lasciarsi coinvolgere da questa comunità stramba e adorabile — non dimentichiamoci che conquista anche un seggio nel consiglio cittadino e si impegna per rilanciare Story Lake.

Cosa non mi ha convinto?

Il ritmo, in certi momenti, arranca un po’. Alcune situazioni si risolvono in modo un po’ frettoloso o troppo comodo.

Lo spicy?

«Ti voglio. Con un’intensità tale che mi fa imbestialire. Non mi piace pensare a te tutto il tempo. E soprattutto non mi piace non poterti toccare. Ma non voglio una storia seria. E finire a letto con te sarebbe stupido, anzi, folle».

Ovviamente è quello a cui Lucy ci ha abituate: dosato, esplosivo e perfettamente integrato nel racconto.

Insomma, se cercate una storia piena di ironia, sexy al punto giusto, con un cast corale che vi farà venir voglia di trasferirvi a Story Lake… questa è la vostra prossima lettura.

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