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Recensione di “Bloodguard” – Cecy Robson

Titolo: Bloodguard
Autrice: Cecy Robson
Serie/Collana: Old Erth Series #1 (autoconclusivo, ma con sequel in arrivo)
Editore: Mondadori
Genere: Dark Fantasy / Romantic Fantasy
Sottogeneri e trope: Gladiator, princess, enemies to lovers, dual POV, social gap, fantasy royals
Pagine: 589
Prezzo: Ebook 17,99 € | Cartaceo 23,75 €
Data di uscita: 15 luglio 2025
Link Amazon: https://www.amazon.it/Bloodguard-Cecy-Robson-ebook/dp/B0FDJLPPM2/ 

Trama

Cento anni. migliaia di gladiatori. E oggi, solo uno sopravvivrà… Nel regno di Arrow tutto è menzogna. Leith di Grey si è recato in questa terra per combattere nell’arena dei gladiatori in tornei cruenti dove solo i più forti sopravvivono, e guadagnare il denaro necessario a salvare la sorella gravemente malata. Pensava di non avere più nulla da perdere. Ma si sbagliava. Aveva ancora speranza, libertà, umanità. E gliele hanno portate via. Gli rimane solo un corpo segnato dalle cicatrici di mille combattimenti, nutrito di rabbia e indurito da anni di lotta per avere il diritto di sopravvivere ancora un giorno. L’incontro con Maeve cambia tutto. Lei è una principessa elfica, e rappresenta tutto ciò che lui disprezza, che dovrebbe odiare. Ma gli offre ciò che più gli serve: una possibilità di guadagnarsi l’ambito titolo di Guardia di Sangue. E con esso la libertà. In un mondo basato su segreti e bugie, però, anche la speranza si paga a caro prezzo. Così come la vendetta…


La serie “Old Erth” è composta da:

  • #1 Bloodguard (2024, in originale | 2025 in italiano)
  • #2 in arrivo

Recensione

Guardia di sangue! Guardia di sangue! Guardia di sangue!

Incollats Romantics che amate Russel Crowe anche se si è inbolsito (come la sottoscritta del resto),

Non posso nascondere quanto questo libro mi sia piaciuto. Confesso che non capisco le recensioni basse che circolano: forse i puristi del fantasy non hanno digerito la forte componente romance? Personalmente l’ho trovato appassionante, ben bilanciato e in grado di tenermi incollata alle pagine fino alla fine.

Leith è un protagonista che conquista subito: gladiatore, orgoglioso e indomito, ma anche profondamente leale e legato alla famiglia. Un personaggio che farà battere il cuore a chiunque abbia ancora nostalgia di Massimo Decimo Meridio (Ispanico per gli amici) o ami gli eroi forti, tormentati ma con un codice d’onore incrollabile. Oppure per chi come me dorme con una copia de “Gli ultimi giorni di Pompei” di Edward Bulwer-Lytton da quando aveva quindici anni, perché con una cotta per Lidone da sempre.

Maeve, invece, è una protagonista femminile che ho davvero apprezzato. Non è la solita fanciulla in difficoltà, ma nemmeno un’eroina esasperatamente mascolina che finisce per oscurare il protagonista maschile. È una principessa, sì, ma anche guaritrice e futura regina: una donna che incarna forza e femminilità senza bisogno di estremi. Con la sua spada nascosta sotto la gonna, rappresenta perfettamente l’idea che le donne possano essere potenti e autorevoli anche senza rinnegare la loro essenza.


Non posso dirle che la amo. Non ancora. Ma, cazzo, questo non significa che non la amerò per sempre.

L’ambientazione è essenziale, il worldbuilding non è vastissimo, ma quanto basta per calare il lettore nella storia senza appesantirla. La narrazione si muove rapida e scorrevole, arricchita da un doppio POV che funziona alla grande: la voce di Leith e quella di Maeve sono ben distinte, vive, ciascuna con il proprio tono e le proprie emozioni. Avendo ascoltato anche l’audiolibro, ho apprezzato il lavoro dei due narratori, anche se la voce scelta per Maeve mi è parsa un po’ troppo matura rispetto al personaggio.

Lo stile della Robson è diretto, vibrante, con un ritmo che alterna tensione, azione e momenti di profonda intimità. Soprattutto, tiene incollati all’ascolto o alla lettura, perché è un romanzo dove l’azione è tanta… e i morti pure. 


Chi ha paura piange sempre. E io non faccio eccezione.

Un romanzo che riesce a emozionare, a far vivere i tormenti e le speranze dei suoi protagonisti, e che soprattutto ha un merito raro per un fantasy: è autoconclusivo. Sì, ci saranno altri volumi, ma questa storia si chiude in sé, senza cliffhanger. È una storia cruda, prima che romantica, e i trigger warning iniziali non sono a caso, affatto. Tenetelo presente, qui siamo a un passo dall’horror per le scene nell’arena in particolare.

Bloodguard è un fantasy che sa unire l’epicità dei gladiatori al romanticismo più intenso, senza mai scadere nei cliché. Se amate gli eroi forti e le eroine regali ma combattive, questo libro non vi deluderà. L’unico difetto? Il prezzo dell’e-book, davvero alto. Per il resto, Cecy Robson ha confezionato un romanzo che merita molto di più delle recensioni ingenerose che ha ricevuto.

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