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Recensione – Court of Winter di Krista Street

Titolo: Court of Winter

Autor*: Krista Street

Serie/Collana: Fae of Snow & Ice (#1)

Casa Editrice: Triskell Edizioni

Genere & Co: Fantasy romance, Fae world, Political intrigues, Slow burn, Enemies to Lovers, Forced proximity, Grumpy × Sunshine, Morally grey character, Underdog character

Pagine: 296

Costo Ebook: 4.99 €

Costo Cartaceo: 16.90 €

Data di uscita:  19 settembre 2025

Link Amazon: https://amzn.eu/d/c2qOSf6

TRAMA

Una ragazza senza magia.

Un principe Fae senza pietà.

Un patto che potrebbe salvare o distruggere un regno.

Sono nata senza magia. Senza ali. E in un mondo come il nostro, questo equivale a essere debole.

Tra i Fae Solis, solo i forti sopravvivono al gelo eterno che domina il Nord. E io? Ho solo la mia determinazione. Ho lottato per ogni respiro, ogni giorno, vivendo nell’ombra insieme a mia sorella… finché non è arrivato lui.

Il Principe della Corte d’Inverno. Bellissimo. Spietato. Letale.

Ha sterminato il mio villaggio. Ha rapito me. E, invece di uccidermi, mi ha rinchiusa nel suo palazzo di ghiaccio per offrirmi una scelta che potrebbe cambiare il destino del nostro mondo: allearmi con il mostro che mi ha tolto tutto… O restare a guardare mentre il regno sprofonda nel caos.

RECENSIONE

Salve, girasoli 🌻

Ringrazio la CE per la copia e-ARC. Appena è arrivata, mi ci sono subito fiondata e non sono rimasta delusa. Questo è il primo volume di una quadrilogia fantasy romance.

È un libro particolarmente originale? Non direi, ma è estremamente confortevole e godibile, soprattutto per chi ama ACOTAR di Sarah J. Maas e le ambientazioni invernali.

La protagonista, inizialmente “debole”, si ritrova improvvisamente costretta a trascorrere del tempo con il protagonista maschile, con cui finirà per costruire un legame carico di tensione — romantica e non.

All’inizio del volume troviamo un Glossario, utile da tenere a mente più di una volta, anche se alcune informazioni vengono spiegate nel corso della trama. Questo può rendere la lettura un po’ lenta.

E, in effetti, la lentezza caratterizza tutta la prima parte. È chiaramente un volume introduttivo e si percepisce soprattutto all’inizio, dove vengono presentati non solo gli eventi scatenanti dell’intera serie, ma anche i personaggi, gli ambienti e — più in generale — il worldbuilding.

Segreti e passati da svelare fanno da cornice a due protagonisti che non se le mandano a dire e che incarnano alla perfezione il trope enemies to lovers. In realtà, la componente “enemies” è tutta da parte di lei — e non a torto. Questo rende molto difficile accettare l’attrazione che nasce fra i due, sebbene alcune spiegazioni arriveranno.

Il conflitto emotivo sarà quindi uno dei fulcri della narrazione, anche se non l’unico.

Oltretutto, sembrano l’uno l’opposto dell’altro ma, come due calamite, non riescono a stare lontani.

«Sapeva di neve e peccato, spezie e fuoco, e non avevo mai assaggiato niente di così dolce e inebriante.»

Ilara (la nostra protagonista) è una “mancante”: una fae difettosa, priva di talenti magici e di ali, ma non certo di carisma. Il sarcasmo e la disillusione la rendono quasi grumpy, anche se nulla in confronto a lui. È fatta di grandi contraddizioni, tra debolezza e forza, e dimostrerà una notevole crescita nonostante disillusioni e insicurezze.

Non mancano ripetizioni nei momenti in cui lei si interroga su sé stessa e sulla sua coerenza: sono talmente frequenti che mi chiedo se siano volutamente inserite per rendere la sua frustrazione ancora più tangibile.

Norivun (il protagonista maschile) è l’emblema del morally grey: ricopre un ruolo che lo costringe a compiere scelte difficili, senza alternative, per un bene superiore. È un fae che riesce a essere empatico pur apparendo il “cattivo”. Sicuramente un personaggio complesso, da cui mi aspetto molto nei prossimi volumi.

In generale, il divario sociale e gli avvenimenti secondari fanno emergere diverse tematiche (ad esempio: la dipendenza dal perpetrante degli abusi, la rabbia contrapposta alla paura, il potere positivo del “male up”, ecc.), trattate con serietà e delicatezza.

La scrittura mi è sembrata davvero coinvolgente e piacevole (soprattutto dalla seconda parte). Ho apprezzato molto l’attenzione ai dettagli, resa in modo a tratti quasi poetico. L’ambientazione invernale è davvero affascinante.

Nel finale molte domande restano aperte, e anche la relazione tra i due non ha ancora un vero e proprio sviluppo, sebbene la protagonista mostri una crescita consistente. È chiaro che questo primo libro serva ad aprire l’intera storia: sembra quasi un grande incipit.

Va da sé, quindi, che non è autoconclusivo. ATTENZIONE!

Non vedo l’ora di leggere il seguito e spero che la CE non ci faccia aspettare troppo.

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