Search
Search

Recensione – Blood of Hercules di Jasmine Mas

Titolo: Blood of Hercules #1

Autor*: Jasmine Mas

Serie/Collana: Villains of Lore

Casa Editrice: Mondadori 

Genere & Co: Dark fantasy romance, Retelling, Why choose, Older Professors & student, who did this to you?, Childhood trauma, Secret society, BADA$$ FMC, Snark

Pagine: 564

Costo Ebook: 12.99 €

Costo Cartaceo: 18 €

Data di uscita: 14 ottobre 2025

Link Amazon: https://amzn.eu/d/fRDbitU

TRAMA

Alexis lotta per sopravvivere in un mondo infestato dai Titani e governato dagli Spartani, esseri immortali appartenenti a dodici casate reali con poteri divini e ricchezze sfrenate. È una trovatella povera, timida e balbuziente, che tiene la testa bassa, nasconde le sue ferite e fa di tutto per eccellere negli studi. O almeno ci prova. Ma poi tutto cambia. Un esame del sangue svela che in realtà appartiene all’élite. È una di loro. Una Spartana. Costretta a frequentare l’Accademia Spartana della Guerra, deve sottoporsi a durissime prove per verificare se ha ciò che serve per essere immortale. C’è solo qualche problema. Achille e Patroclo sono i suoi terrificanti mentori. Caronte, il traghettatore dei morti, e Augusto, l’erede della casata della guerra, i suoi spaventosi professori. Ed è abbastanza sicura che ci sia qualcuno che la segue ovunque vada o che stia perdendo il lume della ragione. Ha il sospetto che entrambe le cose siano vere.

RECENSIONE

Salve girasoli 🌻

Oggi vi parlo del primo libro di una serie (dilogia?) che si ispira al retelling di Ercole.
Attenzione a un paio di cose: i trigger warning e le aspettative.

Se vi approcciate al romanzo pensando che sia un classico dark fantasy romance, se cercate un libro che sia un fedele e classico retelling, se cercate un libro pieno di romanticismo, se cercate una trama lineare, se cercate tutti i personaggi ben definiti… lasciate perdere questo libro, perché ne sarete estremamente delusi.

Ma… se volete un libro originale, diverso dal solito, squilibrato, che vi faccia ridere a crepapelle ma anche sentire un senso di oppressione, e se siete pronti a tuffarvi nelle emozioni e nel vortice di una storia imperfetta e viva, allora potreste amarlo tanto quanto l’ho adorato io.

No, non sono impazzita, ora vi spiego.

Nullum magnum ingenium sine mixtura dementiae fuit.
Non vi fu mai un grande ingegno senza un tocco di follia.

Siamo in un futuro distopico post-apocalittico, con una lore basata sulla mitologia greca (riveduta e s/corretta). Fra citazioni in lingua latina e passione per la matematica, fra avventura e strazio, fra nichilismo e resilienza più potente, troviamo un worldbuilding originale e, a tratti, quasi no-sense.

Ed ecco che arriviamo a quelli che, secondo me, sono i due principali punti forti di questa storia: l’imperfezione e lo snark.

Momento Super Quark: lo snark ha vari significati. In questo caso mi riferisco al tono sarcastico, cinico, pungente e critico. Non mi stupirei se, nell’usarlo, l’autrice avesse pensato anche alla teoria matematica e a qualche riferimento folkloristico.

Lo snark nichilista della FMC (inserito nel flusso di coscienza) è quasi il vero protagonista del libro, insieme ai dialoghi con la spalla Nyx (l’amica/coscienza serpente). Su quest’ultima, oltretutto, rimangono aperte delle domande che spero trovino risposta nel prossimo volume.

«Cosa farei senza di te?»
«Fatica» disse Nyx.

In generale, diverse cose rimangono senza chiarimenti e ne risulta, quasi, un volume introduttivo. Nonostante questo, le informazioni non mancano su altri versanti: le scopriamo lentamente, con tempi coerenti alla trama e tanti plot twist (da quelli gradevolmente prevedibili a quelli inaspettati).

L’autrice mostra di avere una penna moderna e una scrittura vivida. Proprio grazie a questo, accompagnando Alexis (la FMC) nel suo training in Accademia, riusciamo a percepire distintamente il senso di disagio, di vorticosità, di instabilità, di irrequietezza, di mente sfuggevole, di abuso, di frustrazione, di stanchezza, di claustrofobia mentale.

Queste (tante) sensazioni pervadono le varie pagine in maniera impattante, ma il tutto è stemperato dall’ironia irresistibile che mi ha fatto ridere più e più volte (sì, a me, la donna di ghiaccio), nonostante la situazione ultra drammatica. Il tono è “so bad it’s funny”: talmente esagerato da sembrare parodico.

Se tutti i personaggi di contorno non risultano definiti, Alexis è IL personaggio centrale per eccellenza, indagata in maniera dettagliata, a partire dai traumi (che non sono solo mentali ma anche fisici) e di ordine pratico. Una ragazza che ne ha passate di tutti i colori e che non si arrende nella disperazione. Alexis è assolutamente una BADA$$ che, a un certo punto, stanca di essere (e sentirsi) inadeguata, fa uno scatto. È come se tutte le sue ferite (alcune così visibili al punto che nessuno può vederle) le facessero da propulsore per diventare colei che merita di essere apprezzata, in prima battuta da sé stessa.

Aut viam inveniam aut faciam.
Troverò una strada o ne farò una.

Oltretutto il tema della donna.è più che mai forte, grazie proprio ad Alexis che si trova ad affrontare un’esperienza (l’ennesima) che non avrebbe dovuto vivere. Persino i personaggi che si muovono sul filo fra abuso e amore per lei tendono a dimostrare che vi siano dei limiti: che tutto è concesso se vi è una cosa fondamentale — il consenso.

Gli uomini, biologicamente più forti delle donne, dovrebbero proteggerle, e coloro che non lo fanno non meritano di vivere. L’autrice non la manda a dire ed è tanto libera su alcuni fronti quanto netta su altri.

Il punto non era che le donne non potessero essere forti quanto gli uomini; era che non avrebbero dovuto averne bisogno.

La critica sociale è fortissima e non si limita al ruolo della donna. Non mancano, infatti, temi di grande rilevanza: l’abuso minorile, la diversa abilità, la sopravvivenza, l’importanza delle cose semplici, il ruolo della donna, la libertà dell’amore.

Gli uomini non si erano evoluti dai primati; ci eravamo involuti.

In un tempo in cui, tendenzialmente, si ha cibo e una vita con dei privilegi, è più che mai attuale (pensando anche alle guerre) il tema del non dare per scontata la soddisfazione dei bisogni primari. Molta attenzione vi è nel chiarire che opportunità e possibilità non debbano mai essere date per scontate. 

Altro tema attuale è quello dell’amore. Vi è una meravigliosa normalizzazione della libertà di amare chi e come si desideri, in maniera libera e non giudicante. Così come risulta attuale il tema dell’amore libero. Nel libro, gli dèi hanno un concetto di romanticismo molto ampio, libero e soggettivo. Paradossalmente, l’eccezione risulta essere la monogamia e questa, comunque, non viene giudicata.

È paradossale quanto, nonostante il forte nichilismo generale, il racconto risulti un inno alla vita, alla giustizia e alla crescita personale.

Il finale tende quasi al cliffhanger. Il seguito, in lingua originale, esce a fine ottobre, ma la stessa Mondadori ha annunciato che non ci farà aspettare molto per la versione italiana. Personalmente, non vedo l’ora di leggerlo, curiosa non solo della continuazione della trama ma anche della possibile evoluzione della scrittura.

Vi porterò, quindi, anche la review del prossimo volume di questa serie e, in quella sede, approfondirò magari alcuni elementi di questo libro potendone fare spoiler.

Voi che ne pensate? Lo avete letto? Avete intenzione di leggerlo?

Total
0
Shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like