
Titolo: Graziella
Autrice: Ella Kintsugi
Serie/Collana: Fiori sull’Asfalto Prequel
Genere: Historical Romance
Sottogeneri e trope: Second World War, partigiani, hidden marriage, positive hero, real person historical fiction, suspense, cold case.
Pagine: 426 pp
Prezzo: 6,99€ (ebook), 16,00€ (cartaceo), 20,00€ copertina rigida
Data di uscita: 23 aprile 2025
Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0DY88F9TJ
Trama
Dopo l’arresto di Schattenböser, Nonna Graziella chiede al questore Marco Martinelli di riaprire il cold case della morte del partigiano Bisagno: incidente o omicidio? La storia racconta come gli amici Aldo, Aloisio e Graziella abbiano creato le spie “nipotini” e come la guerra li abbia legati. Tra segreti, antenati, storia e presente, la squadra di Lara e Marco indaga sulla morte del primo partigiano d’Italia, con un aiuto inaspettato.
Ella Kintsugi ci presenta, dopo anni di ricerche e revisioni, la storia di Graziella “Nonna”, l’anziana matrona delle spie della serie Fiori sull’Asfalto, in un prequel che conclude la storia.
Recensione
Aldo era di tutti, e io pensavo di non far parte del gruppo, ho creduto di essere speciale per un po’
Mie care brioscine,
mi cimento per la prima volta a recensire un libro che ho letteralmente visto nascere dalla testa e dal cuore della mia amica e compagna di merende Ella.
E quale giorno migliore se non questo, in cui ricorre l’anniversario del nostro primo incontro dal vivo?
Premetto che Graziella è un prequel e, come mi insegna Ella, è nato per essere letto come ultimo libro della sua serie: una sorta di chiusura al mondo che lei stessa ha creato.
Premetto pure che Graziella non è una biografia – l’autrice non ne ha assolutamente la pretesa – ma un omaggio, letteralmente un canto d’amore, a uno dei protagonisti della nostra Resistenza: Aldo Gastaldi.
E si sa, il male non può essere mai messo in forse, al peggio non si pone quasi mai fine.
Questa storia ha una delicatezza e un vivido realismo che restituiscono con precisione gli anni in cui è ambientata. Sembra davvero di trovarsi lì, durante gli anni della Seconda guerra mondiale: una storia non così lontana, ma con una sensazione di sospensione.
Aldo è un bravo ragazzo, di buona famiglia, con un cuore puro, quasi da santo. Graziella è la cuginastra del suo miglior amico, Alosio, figlio “adottivo” di uno zio della protagonista.
C’era del divino e del profano in quello sguardo, qualcosa che lei non avrebbe saputo spiegare prima di anni di studi e maturità.
Sono ragazzi giovanissimi, dolci, seri, con sani principi morali. Nonostante Graziella sia cresciuta da un padre medico, attento alla sua istruzione, ha potuto respirare in casa un equilibrio e una parità inusuali per quegli anni.
Ma siamo a ridosso della guerra, a ridosso di scelte che entreranno nella Storia: eventi romanzati, certo, ma resi vivi da testimonianze e ricerche dell’autrice.
«Ci vediamo presto, amore mio.» Fu un sussurro, quello di Aldo, ma anche il primo con una dichiarazione.
È la guerra che sta separando dei cuori che battono all’unisono, che battono in sordina, dei cuori che amano in maniera uguale e diversa.
Aldo ha chiesto il permesso di frequentare Graziella (una volta si usava così) e arriverà persino a sposarla per procura.
Il sostituto del futuro partigiano Bisagno sarà Alosio, che sarà fedele ad entrambi per la devozione del suo cuore.
Il cuore e l’anima appartenevano già a Graziella. Fu vivido, ma anche dolce. Un dolce bacio d’arrivederci. Una benedizione per Aldo, un portafortuna per Graziella.
Perché i protagonisti qui non sono solo Graziella e Aldo, ma anche Alosio che vive veementemente questo doppio legame che lo lega ai due sposi, perché è indubbio quanto sia legato ad Aldo e Graziella, in maniera uguale, distinta e intensa.
Vedremo un Aldo Gastaldi inedito per chi lo conosce solo come Bisagno, ma fedele al mito e alla memoria dello stesso. Un uomo che è un ragazzo e che non perde la sua fede per l’umanità e Dio.
E poi?
E poi dovrete scoprirlo voi, perché il libro ci racconta, con gli occhi di una ragazza, le speranze, i timori e la crescita in un tempo sospeso, dove l’amore, la vita e la Storia si intrecciano.
Ci saranno lettere, momenti di tensione e attimi di estrema tenerezza e dolcezza, e tanta, tanta intensità emotiva.
Essendo il prequel che chiude la serie Fiori sull’Asfalto, è pieno di Easter eggs della saga stessa, anche con l’ironia dei suoi personaggi.
Quello che traspare dalla penna dell’autrice è come sia riuscita a rendere fluida la sua protagonista, che noi abbiamo conosciuto all’inizio del libro come la “Nonna” sui generis di tutto il clan dei “Martilalli”, e trasformarla in una ragazza degli anni della guerra.
«Una volta che avrai la verità, cosa ci guadagni, Graziella? Sono passati settantotto anni.»
Di come ci racconta un Aldo così vero e così spirituale.
Di come l’amore, anche quello più taciuto in sordina, abbia radici profonde.
Di come si possa sperare e credere che ci siano state mille Graziella nel periodo della Resistenza.
Di come un solo uomo, che era più un ragazzo, con il nome di battaglia di Bisagno, sia rimasto intessuto nella collettività.


