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L’ultimo desiderio del genio – Ester Manzini

Recensione in anteprima del romance fantasy MM L’Ultimo desiderio del Genio dell’autrice Ester Manzini in uscita oggi grazie alla Triskell Edizioni.

 

Titolo: L’ultimo desiderio del genio

Autore: Ester Manzini

Editore: Triskell Edizioni

Serie: Autoconclusivo

Genere: Fantasy romance, MM

Prezzo Ebook: € 4,99

Prezzo cartaceo: € 12,00

Formato: Digitale e Cartaceo

Uscita: 22 Ottobre 2021

 

RECENSIONE

 

Cosa succede quando troviamo una vecchia lampada ad olio e la strofiniamo? Forse diventerà solo più lucida o forse la magia ci avvolgerà in una nuvola blu portandoci in un’altra dimensione.
Ora sostituisci il genio come lo ricordi in Aladdin: divertente, amichevole e socievole, con il suo burbero opposto! Introverso, scontroso, solitario e severo, togli anche il colore blu e aggiungi un paio di addominali sexy. Se riesci a immaginarlo hai appena conosciuto Na’ir.
Ora elimina Jasmine e tieniti stretto Aladdin con il suo carattere impulsivo, curioso e determinato, trasformalo in un appassionato archeologo e avrai il piacere di conoscere Darren.

Dopo questa piccola personale e a mia immagine premessa, vi presento il libro che ho da poco finito di leggere: L’ULTIMO DESIDERIO DEL GENIO di Ester Manzini, pubblicato da Triskell Edizioni che ringrazio davvero tanto la per copia ARC concessa e per avermi fatto conoscere questo romanzo.
La penna di Ester ci porta ad Harut, città sperduta da qualche parte tra l’Egitto e l’Arabia Saudita dove tra la sabbia si celano misteri e forse un antico tesoro, ma la squadra di archeologi non ha più tempo, deve lasciare gli scavi e far ritorno a casa, nel nome dei tagli alla ricerca!
Spinto dal suo spirito intrepido e dal suo temperamento all’Indiana Jones, Darren prosegue le sue ricerche in modo indipendente sfidando la sorte in un luogo poco ospitale e impervio; per il suo sesto senso e anche una botta di…. fortuna, Darren si ritroverà tra le mani una vecchia lampada ad olio con all’interno un ospite inatteso e alle calcagna un esercito di mercenari pronti ad ucciderlo.
L’incontro tra Darren e Na’ir è rappresentato in modo singolare: diretto, istintivo e con una sottile ironia di fondo. Dai loro dialoghi sono riuscita ad immaginare la faccia perplessa e quasi annoiata di Na’ir di fronte a quella sconvolta e urlante di Darren. Gli scambi di battute tra il genio e l’intrepido archeologo sono pungenti e molto vivaci, fin da subito si percepisce la differenza di approccio che hanno l’uno nei confronti dell’altro ed è solo il preludio di tutto ciò che accadrà dopo.

“Ora che non stava urlando o tentando di ucciderlo, il mortale era quasi interessante: alto, giovane e un po’ arruffato, ma buffo, a modo suo.
<<Voglio dire, ti sei visto, Trauma? Non… non hai le gambe, solo del fumo tutto luminoso!>>”

Na’ir vive all’interno della lampada ormai da millenni, la utilizza come sua prigione personale, come punizione per ciò che in passato ha commesso e per cui non riesce a perdonarsi. Na’ir non è il genio che tutti noi abbiamo conosciuto nelle fiabe, è afflitto dai rimorsi, stanco di tutti i padroni che nel passato gli hanno fatto fare cose orribili ma allo stesso tempo non ne può fare a meno attirato dall’atto di punirsi. Giudica gli umani dei meri approfittatori, subdoli e degli inetti senza cuore, anche Darren è nella sua lista nera, non si fida di lui anche se i suoi occhi esprimono desiderio di conoscenza e sincerità.
Tra inseguimenti e pallottole Darren, con la sua dolcezza e il suo senso di protezione nei confronti di Na’ir, riuscirà nell’ardua impresa, oltre che di rimanere vivo, anche in quella di guadagnarsi un posticino magico tra la corte di fumo blu del genio.

<<Na’ir, c’è una definizione specifica per la tua reazione. Sembra essere molto comune nel reame dei mortali.>>
Na’ir si aggrappò alla cella, avido di rassicurazioni.
<<Dimmi, fratello, cos’è?>>
<<Tu vuoi fartelo…>>

Ester riesce a farci assaporare la realtà mantenendo il retrogusto di fiaba che per tutto il libro è una presenza costante tanto quanto il viaggio interiore che entrambi i personaggi intraprendono; in particolare Na’ir il quale dovrà confrontarsi con se stesso e con ciò che ha sempre pensato dei “mortali”, un conflitto personale che riuscirà a sviscerare e superare per arrivare a ciò che vorrà essere.
La scrittura è molto fluida e in alcuni passaggi molto toccante, un romanzo da occhi sempre incollati alle pagine e da ventilatore acceso quando tra loro esplode la passione. Un’unica scena che racchiude un potere intenso, dove dolcezza e irruenza si fondono alla perfezione, dove l’amore è la vera magia sopra ad ogni cosa.

“<<…la verità è che non posso farci niente. Umano o no, mi sono già innamorato di te.>>
Na’ir dimenticò tutto. Paura, dolore, le ferite pulsanti, la debolezza che gli attanagliava il corpo. Si abbandonò a un altro bacio, cieco a tutto ciò che non fosse la luce che brillava dentro di lui. Le stelle sulle sue braccia non erano altro che inchiostro colorato, ma il suo cuore splendeva con un’intensità ancora maggiore.”

Buona lettura!
Barbara

 

 

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