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Dritto al Cuore – Imma Carrozza 

Oggi la nostra grandissima nuova entrata: ELLA!!!! *rullo di tamburi per leiiiii* Oggi ci porta alla scoperta di questo nuovo romanzo con il suo solito tocco ironico e appassionato, siete pronte a leggere cosa ne pensa?
E volete sapere cosa nasconde sotto al cuscino? 😁

Trama

“Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E quando guardi a lungo in un abisso, anche l’abisso ti guarda dentro”

Friedrich Nietzsche

Un angelo nero e una rosa bianca, due anime all’apparenza simili, che si incontrano e si scontrano, vivendo la durezza di una realtà fatta di vendette e morte. Di mostri e di abissi.

Ma cosa accadrebbe se un sentimento si mettesse in mezzo ponendo loro una semplice, eppure potente, domanda che avrà la forza di stravolgere ogni cosa: come sarebbe vivere una vita diversa?

Hector e Helèna si troveranno a rincorrere quella vita, in maniera diversa, senza accorgersi però che il passo di uno travolgerà quello dell’altro.

Potrà mai l’amore prendere il sopravvento sull’odio? Riuscirà la luce a illuminare il buio?

Lui è il narcotrafficante più temuto e rispettato d’Argentina.

Lei è la donna d’onore più bella e affascinante della Sicilia.

Il loro destino è già stato scritto, sembra non lasciare loro nessuna scelta. Ma si sa, la vita è piena di imprevisti che ci impongono di cambiare i nostri piani, nulla è certo. Eccetto la morte, l’unica capace di appropriarsi della vita stessa.

Recensione

Chi mi conosce sa che Ella Kintsugi fa rima con mafia romance, perché pure io sono una donna d’onore! Mi****a!

Scherzi a parte, il mafia romance è uno dei miei generi preferiti, sono un’accanita lettrice delle autrici di spicco del genere come Zavarelli, Knight, Lark ecc., sono innamorata di Luca Vitiello da sempre, e dormo con la foto di Mario Puzu sotto al cuscino.

Non è vero, Ella, hai quella di Christian Hogue!

Ehm, beccata.

Questo romanzo di Imma Carrozza è decisamente internazionale: lui, Hector, è un narcotrafficante argentino, lei, Helèna, una donna d’onore siciliana erede di un boss locale molto potente.

I padri di entrambi sono legati da una forte amicizia e rispetto reciproco e questo sarà il fil rouge che dominerà la storia.

La vicenda si svolge in Italia (in Sicilia), Argentina e Brasile; vede coinvolti i protagonisti in una guerra di potere tra mafie che nasconde diversi misteri. Insomma, un enigma nel mistero. E questo inserisce il trope suspense e fin dalle prime pagine il trope enemy-to-lovers.

Hector è un personaggio molto interessante, riflessivo, forte, duro come vuole il suo ruolo, non desideroso di uscire dal giro ma consapevole di non voler contaminare nessuno con la sua oscurità.

Helèna è volitiva, orgogliosa, una donna d’onore con la maiuscola e, a parte notare che Hector è bello come il peccato, lo odia per tutto quello che rappresenta. Perché dalla morte della madre in una vendetta tra mafie il giorno di santa Rosalia di un anno prima, non si dà pace e vorrebbe scappare da quel mondo, ma non prima di essersi presa la sua vendetta.

“«Non dev’essere la tua coscienza ad arrivare prima del proiettile nella testa di qualcuno. Sentiti onnipotente, viva, eccitata, felice».

La storia è al contempo uno slow burn e velocissima. So che potrebbe essere una contraddizione, ma sebbene le cose avvengono in pochi giorni, tutto sembra dilatato per mesi. Anche la continua altalena della relazione tra i due protagonisti che si danno addosso più che possono, si cercano, si annusano, si assaggiano ma succede sempre qualcosa che li ferma. Ed ecco che litigano di nuovo.

“Occhi negli occhi, silenziosamente, abbassiamo le armi e abbattiamo quelle alte mura che negli anni siamo stati costretti a costruire intorno a noi, per non essere colpiti dal dolore che solo una vita come la nostra è capace di offrire.”

Non posso dire di essere stata completamente rapita da questo romanzo, la storia è sicuramente avvincente, ma alcuni particolari non mi hanno coinvolta al cento per cento. In particolare, a me è mancata un po’ di empatia verso la protagonista. Helèna mi è risultata antipatica, non sono riuscita a sentire pena per lei e le sue sfortune, e mi sono chiesta cosa ci abbia trovato Hector per innamorarsene così perdutamente. Forse è questo suo carattere molto forte, volitivo, ma che a volte risulta capriccioso a livelli pro che mi ha lasciato quest’impressione. E il povero Hector ne paga lo scotto ogni volta. Lui, invece, è un personaggio molto più interessante e coinvolgente nonostante la naturale freddezza dovuta dal suo ruolo.

Nel complesso la storia è intricata quanto basta nella parte mystery-suspense, tanto da tenere alto il ritmo del romanzo ed essere a mio avviso – e per i miei gusti –  il punto forte del libro.

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