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Kissing under the mistletoe – Maria Rita Russo

Anche per Ella è arrivato il momento della lettura a tema festività.

Titolo: Kissing under the mistletoe.

Autrice: Maria Rita Russo

Editore: Indipendente

Genere: Romance contemporaneo

Trope: Festività, second chance

Lunghezza: 80 pp

Data di uscita: 20 dicembre 2023

Link Amazonhttps://www.amazon.it/Kissing-under-mistletoe-Maria-Russo-ebook/dp/B0CQD73LNZ/

TRAMA

Boulder, Colorado.

Gli Evans e gli Hall vivono in una villetta bifamiliare da una vita. Due famiglie numerose e tanta armonia.

Eloise e Dean, i figli maggiori, sono cresciuti insieme, frequentando il liceo e scoprendo di essere innamorati l’uno dell’altra.

Ma un tragico incidente rompe gli equilibri della coppia portata a prendersi cura delle rispettive famiglie.

Eloise si è laureata e sta con Mike, un collega; mentre Dean, lo scapestrato ribelle, è diventato un infermiere e si è fidanzato con Lucy.

In casa Evans-Hall il Natale porta con sé ricordi dolorosi dovuti alla mancanza dei genitori, ma grazie ai “fratelli” maggiori si respira anche un clima di festa.

Trovarsi sotto al vischio, però, è pericoloso e rispettare le tradizioni non è facile se a doversi baciare sono Eloise e Dean…

RECENSIONE

«Se c’è una cosa giusta in questa vita, siamo noi. Lo siamo sempre stati».

È Natale! Incollats!

Poteva la vostra Ella non leggere un romanzo a tema?

“Kissing Under the Mistletoe” di Maria Rita Russo ha fatto al caso mio. È un breve romanzo o un racconto lungo che dir si voglia che vede i protagonisti e le loro famiglie intrecciate: gli Evans e gli Hall, il tutto in una villetta che è stata testimone di crescita, amore e tragedia. La relazione speciale tra Eloise e Dean, i nostri protagonisti, è nata durante gli anni del liceo, si è trasformata dalla sera di un Prom – che loro passano a baciarsi al cimitero – Però poi succede la tragedia e ciò cambia il corso delle loro vite.

Siamo io e lui, avvinghiati in uno stretto abbraccio, sotto il cielo stellato di un cimitero tetro.

Passano gli anni, Eloise, con il suo grande cuore, si è laureata e ha costruito una nuova vita accanto a Mike, un collega che ha conquistato il suo affetto. Nel frattempo, Dean, ex bad guy, ha abbracciato la professione di infermiere e ha trovato – forse – l’amore in Lucy. Entrambi si trovano a fronteggiare il peso delle responsabilità familiari, lasciando dietro di sé i giorni spensierati dell’adolescenza. Tuttavia…

Avremmo potuto metterci una pietra sopra, ma lei covava ancora un risentimento troppo forte.

Il Natale porta con sé una miscela di sentimenti contrastanti: la nostalgia dolorosa di chi non c’è più, e la gioia condivisa coi fratellini più piccoli di cui i due si occupano dalla morte dei loro rispettivi genitori.

Abbiamo ricostruito questa famiglia su un equilibrio instabile e tornare indietro a quando c’era un “noi” non è nei piani. Non lo è mai stato.

Il vischio, simbolo di tradizione e amore, diventa un catalizzatore per i destini intrecciati di Eloise e Dean. Rispettare le tradizioni diventa una sfida quando il cervello li spinge dalla parte, e il cuore in un’altra. Ma è proprio il ramo della dea Freya – di cui l’autrice ci regala anche la storia alla fine della lettura – a fare da sensale per i due amici da sempre, genitori per circostanza, innamorati per destino.

Come si fa a ricucire un rapporto che per tutti questi anni non ha fatto che subire molteplici strappi? Se pensassi che servisse a qualcosa, chiamerei il miglior sarto del mondo e gli chiederei di aiutarmi nell’impresa

La scrittura avvincente di Maria Rita Russo cattura l’essenza delle relazioni umane, intrecciando abilmente il passato e il presente. Il lettore si trova immerso in un vortice di emozioni, tra il dolore delle perdite e la speranza di nuovi inizi. A mio avviso è stata molto brava a concentrare i fatti nelle poche pagine che consentiva il racconto, e questo ha comunque reso la lettura avvincente e calda, nel pieno spirito del periodo. Insomma, l’autrice ha fuso bene la magia del Natale con la complessità dell’amore e della famiglia.

Voglio che mi porti in un’altra dimensione, magari proprio quella delle stelle che stiamo osservando

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