E’ tempo di Review Tour per la nostra Ella che ha letto per noi “La Principessa proibita” di Vivian Wood
Titolo: La principessa proibita
Autrice: Vivian Wood
Serie: Denmark Royals #2 – Autoconclusivo
Editore: HeartbeatEdizioni
Collana: Loverdose
Genere: Royal romance
Trope: social gap, my brother’s friend, bodyguard, forced proximity
Pagine: 250
Data di pubblicazione: 8 febbraio 2024
TRAMA
Una principessa dalla natura ribelle che si mette sempre nei guai. Il migliore amico incredibilmente sexy del fratello maggiore che ha il compito di sorvegliarla. La casetta isolata dove si rifugiano ha un solo letto.
La principessa Annika, nota per la sua natura volitiva e ribelle, si ritrova di nuovo nei guai dopo essere colta dai paparazzi in una situazione scandalosa. Nel tentativo di tenerla lontana dagli occhi del pubblico, la famiglia reale assegna a Erik, il migliore amico di suo fratello e guardia del corpo, la sua protezione. Annika è sconvolta quando scopre che sarà isolata con Erik in una casetta remota durante l’inverno.
Tuttavia, stare così a stretto contatto non sarà facile. Il temperamento focoso di Annika e l’innegabile attrazione di Erik per lei creano una tensione a cui è difficile resistere. Nonostante sappia che è contro il suo dovere e la lealtà verso il suo migliore amico, Erik si ritrova attratto da Annika in modi che non si sarebbe mai aspettato.
Annika, d’altra parte, è determinata a liberarsi dai suoi vincoli reali e trovare la propria strada. Ma più si avvicina a Erik, più complicati diventano i suoi sentimenti. Intrappolata tra il suo sconfinato desiderio di libertà e il suo senso del dovere reale, Annika deve navigare nelle insidiose acque dell’amore proibito.
Man mano che la loro passione si intensifica, tanti segreti vengono a galla e la storia d’amore da favola di due persone appartenenti a ranghi diversi diventa sempre più bollente.
Annika ed Erik soccomberanno ai loro sentimenti, rischiando tutto ciò che sanno per il vero amore? O la lealtà verso i loro obblighi reali li terrà separati?
Denmark Royals series:
#1 Il mio perfido principe (22 febbraio 2021)
#2 La principessa proibita (8 febbraio 2024)
#3 Pretend Princess (prossimamente)
RECENSIONE
Incollats Romantics,
vi piacciono i Royal romance?
A me sì. Decisamente. Ma questo non mi ha entusiasmata.
In questa storia, abbiamo praticamente il più classico dei trope legato ai Royal romance, ovvero quello della guarda del corpo o “controllore” in questo caso.
Abbiamo già conosciuto nel libro precedente il bellissimo Erik, dal nome da vichingo, altezza da vichingo, ma gli occhi meno da vichingo (perché credo di aver capito che sono tra il castano e il verde, dato che viene ripetuto parecchio in tutto il libro al pari di tutti gli improbabili Ja infilati nel discorso che per l’autrice pare dicano di continuo i danesi)
Anche se è nato come persona comune, il “figlio dello stalliere”, Erik Moen è il miglior amico del re di Danimarca. È stato al fianco del suo amico sin dalla nascita, e il suo dovere e la sua lealtà sono per lui. Ma quando gli viene affidato il compito di fare da babysitter/bodyguard ad Annika, la giovane e unica principessa di Danimarca, il suo impegno per la corona si sgretola, anche perché la regina madre gli offre un titolo nobiliare in cambio di questo “lavoro”.
Annika è una principessa al limite dell’odioso, la cui amica che si porta appresso non è decisamente da meno. È sempre stata cotta di Erik, stanno lontani perché lei viene allontanata per studiare, ma quando torna, non solo Annika è cresciuta e “arrapata”, ma è determinata a far diventare Erik la sua prima volta. E per questo farà di tutto per sedurlo.
Lui è riservato e freddo soprattutto perché si considera indegno, non abbastanza nonostante sia un ventiseienne molto di successo a modo suo grazie al suo interessamento al mercato azionario nel tempo libero e la sua amicizia col re.
Annika ha problemi di ansia, di rapporto col cibo e il suo corpo, principalmente a causa della pressione di mantenere il suo status di unica principessa, i paparazzi e tutte le classiche problematiche che si portano dietro i reali un po’ ribelli. Insomma, pesi che su una diciannovenne hanno un mordente piuttosto negativo. A ciò si aggiunge il fatto che né sua madre né sua nonna l’hanno mai sostenuta, e la stampa cerca sempre di dipingerla nel modo peggiore possibile.
L’attrazione tra Erik e Annika è palpabile, ma entrambi sono incredibilmente testardi e ammetterlo è un’altra questione. Erik in particolare cerca di opporsi, ma essere costretti a passare tempo assieme li aiuta a scoprire che hanno molto più in comune di una semplice attrazione fisica. Gli ostacoli tra di loro sono molti e ci sono momenti in cui sembra che ogni speranza sia perduta.
Mi è piaciuta la parte tra principessa e bodyguard, anche se come trope ho trovato storie migliori, ma alcuni dettagli mi hanno infastidito riguardo alla storia complessiva.
Come dicevo, ho trovato la principessa estremamente frivola. Da madre di una ragazza della stessa età, posso dire che le ragazze non sono così vuote, a maggior ragione, nonna bacchettona o meno, una principessa reale. Considerati i problemi psicologici della ragazza, i disturbi alimentari e tutto il resto, insomma, mi aspettavo un personaggio più di mordente.
Poi mi fa specie che 26 e 19 anni sia considerato un age-gap e sviluppato come se gli anni tra loro non siano sette ma ventisette.
Tutto l’insieme (e questo traspariva già dal primo romanzo, dedicato al re Stellan, il fratello della protagonista) sembra una grossa caricatura della monarchia e della loro versione peggiore, più una serie di cliché sui danesi che, francamente, odorano anche di pressapochismo oltre che presa in giro, come tutti gli “Ja” infilati nei discorsi, come intercalare allo stregua dei “pota” lombardi o del “belin” delle mie parti o “ahò” romanesco (se è scritto sbagliato, chiedo perdono ai romani!). Come se un reale parlasse come il più coatto di periferia!
Senza parlare della descrizione del protagonista ripetuta a non finire almeno una volta ogni capitolo col POV di Annika!
Nell’insieme la storia è anche poco coinvolgente, forse per la scarsa empatia che trasmettono i protagonisti e un mancato rispetto nei confronti delle dipendenze, dei disturbi alimentari e della depressione. Cioè, ho capito dove volesse arrivare l’autrice, ma il concetto è stato sviluppato malissimo, a mio avviso.
In ogni modo, ringrazio la sempre gentilissima CE per la copia ARC, ma questo romanzo non mi è piaciuto, lo speravo, visto che il primo era stato una delusione, questo è stato leggermente meglio, ma non di più.