Mik, attirata dalle Brioscine d’oro di Ella e BarbarAzza, si è fatta conquistare anche lei dai quattro cavalieri dell’Apocalisse della serie di Laura Thalassa. Vediamo cosa ne pensa in una recensione globale di tutta la saga.
Titolo: Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte.
Serie: I Cavalieri dell’Apocalisse
Autrice: Laura Thalassa
Editore: Hope Edizioni
Genere: Paranormal romance
Trope: (generali dei 4 libri) enemies to lovers, prophecy, apocalypse, dystopic.
Trigger warning: i romanzi contengono contenuti sensibili.
Lunghezza: 413 pp, 514 pp, 477 pp, 545pp.
Data di uscita: tra il 2/10/2021 e l’11/12/2023
Link Amazon alla collana: https://www.amazon.it/dp/B09HV8HGMQ
TRAMA
PESTILENZA: Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.
Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e… viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.
GUERRA: Il giorno della caduta di Gerusalemme, Miriam Elmahdy capisce che la sua vita è ormai finita. Le case sono in fiamme, le strade si sono trasformate in fiumi di sangue e un esercito di traditori massacra ogni singolo abitante della città. Non c’è possibilità di salvezza, soprattutto non dopo che Miriam attira l’attenzione dell’artefice di tutta quella distruzione: Guerra, il secondo Cavaliere. Tuttavia, quando il gigantesco e terrificante condottiero riesce a catturarla, invece di ucciderla inizia a chiamarla “moglie” e la porta con sé al suo accampamento.
Miriam si trova così ad affrontare un futuro che mai avrebbe immaginato: il mondo brucia davanti ai suoi occhi, città dopo città, e il responsabile di tutto ciò è il suo apparentemente indistruttibile “marito”, il quale, nei suoi confronti, si dimostra tuttavia tenero e gentile, nonché deciso a fare di tutto per conquistarla.
Miriam non è sicura di riuscire a resistergli, ma se c’è una cosa che ha imparato è che amore e guerra non possono coesistere e lei deve scegliere se arrendersi e assistere alla fine dell’umanità, oppure se sacrificare tutto, sentimenti compresi, pur di fermare il Cavaliere.
CARESTIA: Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Ana da Silva ha sempre creduto che sarebbe morta giovane, solo che non pensava che sarebbe successo per mano di Carestia, l’essere immortale che cinque anni prima lei aveva salvato.
Ammesso che il Cavaliere si ricordi di lei, non sembra però che gliene importi, perché, quando si trovano faccia a faccia per la seconda volta, Carestia ordina che lei venga pugnalata a morte.
Ana, però, non muore.
La crudeltà è l’occupazione preferita di Carestia e quei bastardi senza Dio di umani la meritano tutta. Il Cavaliere non riesce a dimenticare ciò che gli è stato fatto, finché un fantasma tornato dal passato lo mette all’angolo, giurandogli vendetta per la sofferenza patita di recente. Carestia ne resta affascinato e decide di portare Ana con sé.
I due sono attratti l’uno dall’altra, ma restano pur sempre nemici e niente potrà mai cambiare quel fatto. Non una gentilezza, e neppure due. E, decisamente, non qualche notte di passione. È comunque consigliabile che i due riluttanti amanti smettano subito, o ci penserà il Cielo a intervenire.
MORTE: È conosciuto con molti nomi: Thanatos. Cavaliere. L’ultimo angelo di Dio.
E infine, naturalmente, quello più familiare di tutti: Morte.
Il giorno in cui Morte giunge nella piccola città dove abita Lazarus Gaumond e uccide tutti gli abitanti in un colpo solo, l’ultima cosa che si aspetta è di vedere una sopravvissuta. Lazarus, però, possiede un suo dono particolare: non può essere uccisa. Né dagli umani, né dalla Natura e neppure da Morte in persona.
Lei possiede l’unica anima che Morte non riconosce. L’unica che non può liberare dal peso della carne. Così come non può ignorare il desiderio di fare sua la proprietaria di quell’anima. La vuole, disperatamente. E più a lungo lei cerca di arrestare la sua furia omicida, più lui non riesce a starle lontano.
Fino al giorno in cui Lazarus incrocia il cammino degli altri tre Cavalieri e si trova, suo malgrado, a dover stringere con loro un patto: sedurre Morte per salvare il mondo. Una missione difficilissima, resa ancora più complicata dal fiume di sangue che scorre tra loro. Ma l’attrazione che Thanatos prova nei suoi confronti è innegabile e, per quanto Lazarus provi a contrastarla, anche reciproca. Sembra infatti impossibile resistere al fascino di quell’essere antico quanto bellissimo e al suo tenebroso abbraccio.
La fine è vicina. L’umanità è destinata a perire e neppure i primi tre Cavalieri sembrano capaci di impedire a Morte di portare a termine la sua missione.
Solo Lazarus può riuscirci.
RECENSIONE
Ed ecco la vostra Mik immersa nella sua scalata della pila della vergogna.
Quella di oggi è una recensione gargantuesca, (mi sento fantastica dopo aver usato questo temine? SI.) perché? Vi porterò con me nella saga di Laura Thalassa.
4 Libri.
3 Giorni.
1 sola Bookblogger.
Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Come potete intuire da questa premessa, il mondo sta finendo a causa dell’arrivo sulla terra dei quattro cavalieri dell’apocalisse. Ognuno di loro ha un potere unico e spaventoso e tutti hanno un obiettivo comune: il giudizio universale. Sono stati inviati da Dio per punire gli esseri umani che, con la loro avidità, hanno deviato questo mondo e hanno condannato tutte le creature anche quelle più innocenti.
Il primo volume segna l’arrivo di PESTILENZA.
Credo che non servano premesse per descrivere il suo potere, bello come un angelo delicato si aggira sul suo destriero in lungo e largo portando febbre e malattie, che uccidono chiunque ne venga infettato. Le vie del signore, però, sono infinite e sul suo cammino incontra Sara.
Una donna che ama la letteratura, vigile del fuoco che prova a contrastarlo per salvare l’umanità.
Ma cosa succede quando tenti di uccidere un essere immortale?
Vieni sconfitta e diventi sua prigioniera.
Ed è così che comincia il nostro cammino insieme all’autrice e ad i quattro cavalieri. In ogni volume veniamo a contatto con un cavaliere e la sua nemesi sottoforma femminile. Pestilenza e Sara, Guerra e Miriam, Carestia e Ana, Morte e Lazarus.
All’inizio credevo che questa modalità di affrontare la tematica potesse risuonare ripetitiva…niente di più sbagliato.
In ogni volume troviamo tantissimi elementi che mi hanno fatto amare questa saga.
L’ambientazione distopica è stata presentata e descritta in maniera impeccabile. Ogni volume ha in sé delle sfumature differenti rispetto al precedente, seppur mantenendo coerenza e quello stile scorrevole e pungente dell’autrice.
Mi è piaciuto molto anche il lasso temporale che intercorre tra un volume all’altro. Non si svolgono in successione, bensì a distanza di anni l’uno dall’altro e alla fine capiremo il perché. A mio parere una genialata che ci dà proprio uno spettro di quello che è l’esistenza di ognuno di noi.
Forse a posteriori posso dire che è proprio questa la morale della saga: ogni cavaliere impara qualcosa sulla propria natura e sulle cose “positive” dell’umanità. Sappiamo prendere senza ritegno da chi è più debole, siamo in grado di atti di grande cattiveria, sappiamo essere egoisti, crudeli. Sappiamo ferire, ma sappiamo anche essere compassionevoli. Sappiamo amare. Sappiamo ridere. Sappiamo curare. Alcuni meritano di essere salvati più di altri, ma non possiamo essere noi a giudicarlo. È stato bello vedere come l’autrice sia riuscita a sottolineare delle contrapposizioni dalle sfumature filosofiche all’interno di romanzi distopici. (TIÈ! Un punto per tutti quelli che continuano a sminuire il nostro genere!)
Ho amato come con semplicità indagasse l’animo umano in tutte le sue sfaccettature. Dall’odio all’amore, dalla debolezza alla forza, dalla vendetta alla pietà e così via. Ogni volume ci lascia qualcosa e aggiunge un pezzo alla storia senza mai perdere la sua continuità, perché la trama di fondo si protrae in tutti e quattro i romanzi fino all’ultima pagina, dove lo ammetto qualche lacrima l’ho versata. Fatta questa premessa sulla parte ambientazione direi di passare senza indugio ai personaggi.
I miei preferiti?
Voglio essere completo insieme a te.
Carestia e Ana. Senza dubbio, ma devo dire che ho apprezzato ognuna di queste storie, anche se loro spiccano sopra gli altri per ironia e schiettezza.
Laura riesce a delineare dei personaggi che potrei simpaticamente definire 3D. Ognuno di loro ha delle caratteristiche uniche strettamente legate al personaggio che interpretano, ma è meraviglioso vedere come si evolvono e si scontrano con la loro stessa natura. Quante volte ci troviamo quotidianamente a lottare tra quello che pensiamo e sentiamo? Ecco li vediamo lottare con l’amore, il dolore, il desiderio, i propri valori e la propria missione. Li vediamo scoprire aspetti di sé stessi che ignoravano ed imparare che la vita ha tanto da offrire e non toglie solamente.
La cosa più bella?
Sono dei piccoli indizi che l’autrice ci lascia a volte sottoforma di tatuaggi!
Ma su questo non voglio spoilerare nulla.
MUHAHAHHAHAHHAHA
Le scene spicy?
Mamma mia.
Sono emozionanti i momenti di intimità, perché anche nel momento più erotico dei vari romanzi c’è sempre quel pizzico di più del semplice carnale. C’è connessione, c’è sentimento, c’è intimità, c’è mente, c’è cuore, c’è pelle contro pelle.
Una serie che ho amato recuperare e che consiglio a tutti voi.
Mik