Search
Search

Il mondo siano noi due – Jen Wilde

Titolo: Il mondo siano noi due

Autrice: Jen Wilde

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Young Adult

Trope: Mystery, LGBT, neuro diversità, social gap, disabilità.

Lunghezza: 249 pagine

Data di uscita: 16 febbraio 2024

Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0CT4WF27K/

TRAMA

This is the way the world ends

Waverly frequenta una prestigiosa scuola di New York e i suoi compagni di classe sono i figli e le figlie degli uomini più potenti d’America. Lei, neurodivergente, se non fosse per l’ottimo rendimento scolastico e la generosità del preside, non sarebbe mai stata ammessa. Quando una delle studentesse più popolari dell’istituto le chiede di partecipare a una festa in maschera spacciandosi per lei, pur con qualche reticenza Waverly decide di andarci.

Il party è una favola, tra splendidi abiti e fiumi di champagne, ma ci sono segreti pericolosi nascosti sotto la superficie. Qualcosa di strano, infatti, sta per accadere. Pochi istanti prima che un misterioso blackout faccia calare l’oscurità sulla festa, seminando il panico tra gli ospiti, Waverly assiste a un brutale omicidio. Vorrebbe chiedere aiuto, ma tutta la tecnologia è fuori uso. E così, tra labirinti e passaggi segreti, deve trovare una via di fuga al più presto, prima che qualcuno si accorga dello scambio. E se il blackout si fosse esteso anche fuori dalla festa in maschera?

RECENSIONE

Capirebbero quanto desideri essere come loro e, se c’è una cosa peggiore dell’essere esclusa è che la gente sappia che vuoi disperatamente essere inclusa.

Incollats Romantics, vi presento oggi un romanzo di Jen Wilde intitolato “Il mondo siamo noi due”. È un libro interessate, una storia intrigante e misteriosa, con un tocco di glamour e pericolo che tuttavia non mi ha convinta totalmente.

La protagonista della storia è Waverly, una ragazza autistica che frequenta una delle scuole più prestigiose di New York, un luogo dove gli studenti sono figli delle famiglie più influenti d’America. Nonostante il suo background modesto, Waverly si distingue grazie alla sua intelligenza e tenacia.

Se fingo che non me ne importi niente di ciò che pensano di me, mi lasciano in pace.

La trama si intensifica quando viene convinta a sostituire Caroline, una delle ragazze più popolari della scuola, a una festa chic in maschera. Ma quello che doveva essere un evento divertente si trasforma in un incubo, prima perché Waverly trova Ash con una ragazza in verde, poi perché il fidanzato di Caroline – quella di cui veste mentite spoglie – è piuttosto pesante, appiccicoso e dannoso. Il tutto peggiora quando un blackout improvviso cala l’oscurità sulla festa e Waverly è testimone di un omicidio.

Quindi Jack sa che non sono Caroline? Forse non è così scemo come sembra.

L’autrice mescola vari elementi tra loro soprattutto con una critica sociale incisiva. Ogni personaggio ha un segreto da nascondere e una storia da raccontare, rendendo la vicenda più complicata, pur non superando una trama alla Scooby Doo (come ammettono anche nel libro stesso).

Inoltre, il libro affronta temi di rilevanza sociale come la neuro-diversità, i privilegi, la discriminazione, l’amicizia e il coraggio. È un libro che vorrebbe far riflettere, che condanna senza mezzi termini il “patriarcato” bianco e normodotato.

«Siamo sempre in Scooby-Doo», risponde lei sottovoce, percorrendo in punta di piedi un altro corridoio. «Ogni episodio finisce con un ricco uomo bianco smascherato come cattivo.

Però, devo ammettere che la storia non è esattamente come mi aspettavo, e l’ho trovata leggermente sbilanciata, rispetto alla trama – dove non viene detto che si tratta di una storia queer – alla sinossi, insomma, c’è molta più introspezione della protagonista riguardo alla sua storia d’amore con Ash, la sua “fuga” in Inghilterra, che il mystery che ci si aspetta.

È sicuramente molto diversa dal romance classico, davvero sembra di essere in un episodio del famoso cane parlante, in alcuni casi è anche leggermente esagerato, forse per i miei gusti è enfatizzata un po’ troppo la singolarità dei personaggi e della stessa protagonista. Più volte viene sottolineato da lei stessa di essere “autistica e lesbica” o dalla sua amica “disabile e nera”, affermazioni che, da un certo punto in poi mi sono risultate pesanti e se prima sembravano un modo per definire la situazione, dopo sono diventate ridondanti e discriminanti, quasi trasformando la storia in una triste parodia.

Total
0
Shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like