Search
Search

Deviant King – Rina Kent

Titolo: Deviant King

Autrice: Rina Kent

Serie: Royal Élite Vol. 1

Editore: Hope Edizioni

Genere: Young Adult

Trope: dark romance, bully romance, suspense, enemies to lovers, spicy, sport romance.

Pagine: 407

Prezzo ebook: 5.99

Data di uscita: 19 aprile 2024

Link Amazon: https://www.amazon.it/gp/product/B0D2QG6P7J/

Trama

Elsa ha un piano ben preciso: terminare la Royal Élite School in relativa tranquillità e iniziare a frequentare l’università dei suoi sogni.

Non ha però tenuto conto di Aiden King, rampollo di una delle dinastie più potenti d’Inghilterra e re incontrastato della scuola: basta uno sguardo da parte del ragazzo e ogni progetto di Elsa va in fumo.

Forse, anche sfidarlo non è stata una mossa intelligente…

Aiden ha un solo scopo: vendicarsi di Elsa per un evento del passato, un fatto che li ha legati e di cui lei non ha però memoria.

Inizia così uno scontro tra i due, in cui Aiden non esita a usare anche la sua forza fisica per piegare Elsa. Lei dovrebbe soltanto odiarlo e invece inizia a provare qualcosa per quel ragazzo che agisce come un mostro. Anche Aiden inizia a provare qualcosa oltre l’odio che lo anima e, forse, distruggere Elsa potrebbe non essere più il suo unico scopo.

Benvenuti alla Royal Élite School, dove non sono ammessi perdenti.

Attenzione: primo libro di una trilogia dedicata agli stessi protagonisti, non autoconclusivo.

Il testo contiene scene di dubbio consenso e sesso esplicito.

In prima di copertina trovate il titolo del manuale di Sun Tzu, L’arte della guerra, scritto in caratteri cinesi.

La serie “Royal Élite” è composta da:

Prequel Cruel King

Trilogia Royal Élite:

Deviant King

Steel Princess

Twisted Kingdom

Recensione

«Diventa mia e sarai la regina della mia scacchiera.»

Incollats Romantics,

Eccoci alle prese col primo libro della trilogia “Royal Élite”, young adult con chiari toni dark romance e bully.

Aiden King è il re della scuola, un rinomato liceo inglese – perché siamo in Inghilterra e non in America – di sua proprietà in ogni accezione del termine. È circondato dalla sua corte o, dalla sua scacchiera, mentre Elsa – la Regina di Ghiaccio o Frozen – alla sua omonima disneyana somiglia parecchio, ma è una ragazza ferita dalla morte dei genitori avvenuta quando era bambina. Per questo motivo è stata adottata dagli zii, una coppia super-impegnata nel lavoro, ma abbastanza presente nella vita della nipote ora figlia adottiva.

È alto da far schifo, grosso da far schifo e schifoso in generale.

Attorno a Elsa, la sua famiglia di prima e di oggi, si aggirano misteri che le visioni e gli incubi della ragazza alimentano per tutto il libro. Per contro, anche Aiden nasconde dei segreti e forse – ma è più una mia supposizione che uno spoiler – i loro segreti sono collegati.

A parte quella, lui è… niente. Un segreto oscuro. Un pozzo profondo. Un abisso senza fine.

Tra loro c’è attrazione-repulsione, lui è ossessionato da lei in modo malato e lei, altrettanto sciroccata, apprezza anche se lo odia. Insomma, in tipico stile dark/bully i due si vogliono ma si odiano, lui se la prende quasi al limite dell’accettabile (ma ci sono i trigger, quindi, ce lo aspettiamo), lei lo rifiuta ma si eccita quando si comporta da bullo.

Belin, figgeu (=ragazzi) siete belli fuori di testa…

Ok, fine del commento personale.

Per tutto il libro che finisce con un bel cliffhanger, ma santa Hope Edizioni ha fatto uscire tutta la trilogia assieme (standing ovation!), i due pazzi si continuano a scontrare con lui che insegue e lei che scappa per essere presa. Con Aiden che vuole a tutti i costi che Elsa si definisca “sua”. E con lei che si rifiuta e cerca di prendere una posizione.

«Io ho fantasticato su di te per tutta la notte e ti sembro imbarazzato?» «Tu sei di un’altra specie.» Dubito persino che sappia cosa significhi “essere in imbarazzo”.

Spero vivamente che Elsa tiri fuori gli attributi e prenda Aiden a tranvate nei denti per i successivi volumi, perché è davvero malato, perverso, fissato. E non mi sono spiegata del tutto i motivi del suo comportamento. Se siano stratagemmi per capire i famosi “misteri” di cui vi parlavo all’inizio o semplicemente un modo di comportarsi da relegare Pennywise di King a fatina dei denti.

Mi è piaciuto? Non ne sono sicura. Il POV solo di Elsa non mi è piaciuto molto, perché si perde troppo in elucubrazioni a volte anche ripetitive (ho perso il conto delle volte che viene usata la parola “soverchiante”) e non lascia spazio alla fantasia del lettore, all’opportunità di farsi un’idea a proposito della sottotrama mystery-suspense riguardo ai genitori di Elsa e la madre di Aiden.

Il Minchiometro c’è ma è malato e cammina come un funambolo sulla linea di mezzeria tra il lecito e il “ma che caxxo”, scusate il francesismo.

Molte situazioni mi hanno dato l’effetto déjà-vu, tant’è che mi sono chiesta se non lo avessi già letto per un paio di elementi che, in realtà, ho letto sì, ma altrove. Quindi, non spicca per originalità.

Spero in una ripresa, dicevo, negli altri due volumi e una bella scrematura dello spicy discutibile (e talvolta gratuito, dark romance e trigger o meno) a favore di una vera trama. Perché ancora devo capire dove l’autrice voglia andare a parare.

Total
0
Shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like