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Behind the stage – Aya Cross

Recensione del romanzo BEHIND THE STAGE di Aya Cross, un MM romance che siamo certe ci farà sognare e palpitare il cuore come è successo alla nostra Barbara!

 

TITOLO: Behind the stage

AUTORE: Aya Cross

SERIE: Autoconclusivo

GENERE: MM romance/Hate to Love/Age gap/Music romance

USCITA: 10 Ottobre 2021

PUBBLICATO DA: Self Publishing

FORMATO: Ebook e cartaceo (disponibile su Kindle Unlimited)

 

TRAMA

Sebastian Rhodes, ex agente governativo, è al verde e senza un lavoro stabile.

Crede di aver toccato il fondo ma nulla è paragonabile alla disperazione che prova nel ritrovarsi, suo malgrado, a proteggere da un fantomatico hater la nuova star del pop, Ethan Wolff: carismatico, energico e impulsivo, forse fin troppo per i gusti dell’uomo.

D’altra parte neanche l’eclettico cantante, idolatrato dai fan di tutto il mondo, fa i salti di gioia nello scoprire che una guardia del corpo dovrà seguirlo ventiquattr’ore su ventiquattro, monitorando ogni suo singolo spostamento.

Acerrimi nemici sin dal primo sguardo, scopriranno di avere più cose in comune di quanto credano, fantasmi inclusi. Tra musica, incomprensioni e battute al vetriolo, riusciranno a trovare un punto d’incontro o finiranno per soccombere ai propri demoni?

 

RECENSIONE

Sono sempre più convinta che spesso siano i libri a scegliere da chi farsi leggere.
Girando come un ape impazzita tra innumerevoli post mi sono imbattuta in quello di Aya in cui cercava bookblogger per il suo romanzo d’esordio. Genere: M/M, Hate to Love, Age Gap, Music Romance. Wow nient’altro da aggiungere?!
Se mi avessero chiesto di scegliere solo uno dei generi proposti, avrei senza ombra di dubbio votato M/M perché tra tutti è l’unico che mi aggrada, eppure non ho esitato a richiedere la mia copia ARC. Non c’era solo la curiosità di leggere un nuovo M/M e nemmeno come facesse Aya ad unire così tanti generi in un unico romanzo, ho solo seguito il mio istinto.

Avrò fatto bene?

Aya, respira…. il tuo romanzo è una BOMBA!!
Sono così felice di averlo letto, anzi divorato rende meglio l’idea, perché mi ha lasciato solo sensazioni positive.
Io e gli Age Gap siamo agli antipodi, dove sono loro, non ci sono io ma Ethan e Sebastian sono così perfettamente incompatibili da intrufolarsi in un ventricolo è mettere radici.
Sono pura emozione, testardaggine, ostinazione, turbamento, eccitazione. Sono così simili in alcuni aspetti ma complementari in altri. Due anime che portano ognuno la propria maschera, chi fatta di eyeliner nero e brillantini, chi di ghiaccio e whisky scozzese.
Assieme sono esasperanti, irritanti come pochi. Ethan, frontman di un gruppo musicale sulla cresta dell’onda, ama nascondere le sue fragilità dietro il suo lato sfacciato e spudorato e usa l’ambiguità del suo essere come arma per distogliere l’attenzione da se stesso.
Sebastian la sua guardia del corpo; un uomo più solo che solitario, svuotato nei sentimenti e impaurito dall’amore. Rigido, impettito come un pinguino e burbero quanto Brontolo dei sette nani.

“Da quando si erano conosciuti non avevano fatto altro che insultarsi, aggredirsi, offendersi, studiarsi, consolarsi, sfiorarsi per poi allontanarsi. Si erano detti tanto senza emettere un singolo fiato fino a quando non gli aveva urlato, con quel bacio insulso e senza senso, che tra loro era finita ancor prima di iniziare”

Tra di loro è tutta una questione di linee, di confini, di barriere dove a un certo punto occorre prendere una decisione; i confini non riescono a tenere fuori i sentimenti ma riescono solo a soffocarli, quindi bisogna scegliere se sprecare la vita a tracciare confini, ad isolarsi, a trattenere le emozioni, oppure decidere di vivere superandoli.
Ma stiamo parlando di due zucconi con la paura di fallire, paura del dolore, paura del rifiuto nonostante l’elettricità nei loro sguardi, nei loro gesti; malgrado la tempesta di brividi che entrambi non riescono a contenere e la loro disperata imposizione mentale che si sgretola di fronte alla ribellione dei loro corpi.

“La repulsione che provavano l’uno per l’altro li attirava innegabilmente, il gusto amaro del disprezzo li guidava in un vortice fatto di pensieri impuri e urla trattenute a stento.”

Ci sono legami che sfidano il tempo e la logica, altri solo semplicemente destinati ad essere, altri ancora hanno il nome di Ethan e Sebastian.

“<<Ho smesso di fuggire, Ethan. Sopravvivere non mi basta, non più. Voglio viverti, adesso, qualunque cosa significhi.>>”

La loro storia è un caleidoscopio di sensazioni, nell’ilarità iniziale, alla sfacciataggine e irriverenza nella parte crescente, fino ad arrivare al puro tormento e paura per poi esplodere nel finale in una muta riconoscenza e conforto di essersi scelti per la vita.

Aya ci fa viaggiare attraverso la sua scrittura fluida e ricca di sentimento. Lei stessa li ha definiti i suoi “figli di carta” e non trovo definizione migliore per spiegare l’amore che lei stessa ha impresso in queste pagine.
Nonostante non ci sia il “tutto e subito”, finalmente oserei dire, è un libro che non annoia ma stimola la curiosità con un buon ritmo. All’interno vengono trattati diversi temi, non si riduce al singolo rapporto di coppia ma un vero e proprio percorso personale che Ethan e Sebastian affronteranno prima di poter guardare oltre.

Super, super contenta di averlo letto!
Ora aspetto la mia copia autografataaaaaaaaa!!

Barbara

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