Come un marchio sulla pelle – Mary Durante

La nostra Rainbow Barby prosegue la lettura della serie Shadows di Mary Durante, questa volta ha terminato “Come un marchio sulla Pelle”, secondo volume strettamente collegato al primo.

TRAMA

Fidanzato felicemente e alle prese con i preparativi più o meno ostici del proprio matrimonio, Matt quasi non riesce a credere di aver davvero raggiunto un lieto fine.
Ora deve solo abituarsi all’assenza del chip e decidere se mantenere il segreto che ha avvolto la sua intera esistenza, e tutto sarà perfetto. Almeno finché delle vecchie conoscenze del suo Dom non si insinueranno nella loro bolla di felicità, rischiando di fare a pezzi ogni cosa.

Lucifer non pensava sarebbe mai stato felice. Invece adesso ha un sub di cui è innamorato, la possibilità di un nuovo inizio e un posto a cui appartenere.
Ma non è facile lasciarsi alle spalle una vita da assassino. Quando il suo passato di sangue minaccia di affiorare, Lucifer dovrà indossare di nuovo i panni del sicario senza scrupoli per assicurarsi di seppellirlo per sempre. Solo che adesso c’è anche Matt a cui pensare. E lui sarà pronto a tutto per proteggerlo, sia dai propri nemici che da se stesso.

RECENSIONE

Ciao, 
mi chiamo Barbara, – o Barby o Bi, o come ti pare, tanto non ho mai un nome proprio – e sono la stessa che “vade rétro BDSM”.  
Ma quanto è bello poter scoprire mondi nuovi e cambiare la propria visione?! 
Ve lo dico io, – sempre Barby, o Bi o come ti pare -, BELLISSIMO! 

La magia l’ha fatta Mary Durante dopo avermi proposto la nuova riedizione della serie Shadows, composta da 7 libri comprese le novelle. “Come un marchio sulla pelle” segue il primo romanzo, “Come ombre nella notte” e nel mezzo una novella “Come un brivido nel Buio”, che mi ha permesso di conoscere sempre più a fondo Matt e Lucifer. 

Ho amato tutti i suoi libri finora letti anche quest’ultimo in cui troviamo Matt e Lucifer alle prese con il loro matrimonio e qualche intoppo. 
Questa lettura si conferma leggibile e godibile anche per chi non è particolarmente avvezzo al genere, la penna di Mary si dimostra sempre delicata e molto attenta nell’esporre i momenti intimi e privati di Matt e Lucifer, che in alcuni casi toccano in modo più incisivo il tema BDSM. Ma nulla che non si possa leggere anzi, personalmente ha acceso quella curiosità sana nel voler proseguire la loro storia e quelle a venire. 

Matt e Lucifer sono due personaggi che si completano ma opposti sia per la loro inclinazione che per le loro peculiarità caratteriali. Matt non è certo paziente e spesso poco pratico – vedi wedding planner, io volevo quella “color canarino”, sia chiaro – Lucifer invece è molto concreto nelle sue scelte e azioni – non come venditore di coltelli Miracle Blade –   ed ha una forte propensione all’organizzazione e all’essere da spalla e conforto ad un Matt a volte insicuro. 
Lucifer è un uomo dai gesti forti, dall’amore dimostrato e dall’enorme pazienza, al contrario di Matt che a volte…. “non ce la fa” 😀. 

“Ti guarda come se temesse di vederti sparire sotto i suoi occhi, come se temesse di non meritarti”, gli aveva detto Dani. Non le aveva davvero creduto fino a quel momento. «A te. Sono tuo,» gli rispose, sostenendo quello sguardo che bruciava di urgenza e disperazione assieme, come se Lucifer si stesse trattenendo a stento. 

Di Matt mi ha colpito il suo essere una figura di spicco nella società ma allo stesso tempo così normale e “uomo qualunque” assieme a Luci, è innamorato dell’essenza del suo lavoro molto meno di tutto il contorno che delega volentieri. Accanto a Matt si delineano personaggi secondari con uno spiccato senso di protezione e attaccamento che si protenderà anche verso Lucifer, nonostante qualche dovuta riserva per il suo passato. 

Che non tutto filasse liscio, che il passato di Lucifer sarebbe riemerso con assoluta irruenza è un aspetto a cui ero già pronta, non mi aspettavo che occupasse una parte relativamente breve del romanzo e questo mi ha indubbiamente sollevata anche se spesso mi ripetevo: “eccolo, è questo il momento. Mi sento che succede qualcosa” e invece la mia perspicacia era a farsi un giro e mi sono goduta tutta la loro storia, dall’inizio fino all’epilogo. Un epilogo molto intenso, non di quelli che ti portano lontano nel tempo e che io adoro ma di quelli dove l’amore viene dimostrato in ogni modo possibile. 

“C’era il suo Dom a prendersi cura di lui, il piacere si intrecciava con il dolore in corrispondenza del suo marchio e ogni singola percezione si spegneva nella consapevolezza di appartenergli.”