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Non voglio mica la luna – Abby Jimenez

Titolo: Non voglio mica la luna

Serie: The Friend Zone #2

Autrice: Abby Jimenez

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Contemporary romance

Trope: Music romance, second chance, widow, angst, art

Lunghezza: 414 pp

Costo Ebook: 5,99 €

Costo Cartaceo: 12,26 €

Data di uscita: 12 aprile 2024

Link Amazon: https://www.amazon.it/Restiamo-solo-amici-Abby-Jimenez-ebook/dp/B09G5WXQ74/

Trama

The Happy Ever After Playlist

Sloan Monroe è una giovane e talentuosa artista, che non riesce più a dare la giusta direzione alla sua vita. Fino a quando si trova a condividere un bizzarro viaggio in macchina con un cane scodinzolante, balzato all’improvviso sul sedile del passeggero. Dal momento in cui ha incrociato i suoi dolci occhi da cucciolo, Sloan si è sentita per la prima volta sicura di qualcosa. E Tucker, questo il nome riportato sul collare, è diventato presto una parte fondamentale delle sue giornate. Sono trascorse settimane da allora e, dopo decine di chiamate e messaggi senza risposta al numero sulla medaglietta, Jason, il proprietario di Tucker, si fa vivo. A quanto pare è un musicista, momentaneamente in tour in Australia. E dice di rivolere indietro il suo cane. Sloan, però, non ha la minima intenzione di consegnare Tucker a qualcuno che non è in grado di prendersene cura. Ma se le intenzioni di Jason fossero sincere? Messaggio dopo messaggio, la sfida a distanza per scoprire chi tra loro due merita di accudire Tucker potrebbe avere risvolti romantici del tutto inaspettati soprattutto quando si incontreranno di persona…

Un incontro inaspettato.

Due sconosciuti agli antipodi.

Un simpatico cagnolino che li farà innamorare.

La serie “The Friend Zone” è cosi composta:

  1. Restiamo solo amici
  2. Non voglio mica la luna
  3. Perfetti innamorati

Recensione

Avremmo avuto tutto… almeno fino a quando non avremmo avuto più nulla.

Incollats Romantics,

come vi dicevo in occasione della recensione del volume precedente della serie, quest’autrice è geniale. Almeno negli States è chiaro. In Italia speriamo che con quest’uscita finalmente venga scoperta anche dall’implacabile BookTok e si prenda tutto il plauso che merita.

Siamo in un secondo volume autoconclusivo e – teoricamente – standalone, ma che secondo me si gusterebbe meglio se si leggesse il primo libro “Restiamo solo amici”, se non altro per capire la protagonista Sloan e per conoscere i personaggi – questa volta secondari –Kristen e Josh.

Soprattutto leggere il primo fa capire quale sia la situazione di partenza di Sloan quando incontra Jason, o meglio, capirete che, in qualche modo, Jason – nelle vesti del cantante indie pop Jaxon, è già nella vita di lei anche se solo con la sua musica.

C’era qualcosa di così tenero nel modo in cui mi toccava da farmi dimenticare di respirare.

Come nel caso di Josh del primo libro, anche Jason è un personaggio che vorrei, uno di quelli che mannaggia perché non me lo sono inventata io e mannaggia perché non è bazzicato dalle mie parti una ventina di anni fa.

È un musicista (e con me sfonda una porta aperta!), uno atipico, perché pulito e fuori da ogni cliché, un vero artista. Come d’altronde anche Sloan, pittrice iperrealista molto talentuosa.

«Era ogni canzone d’amore che non sono mai stato abbastanza bravo a scrivere».

Sloan deve superare una grave perdita, ma la vedremo a due anni da quando è successa tale perdita, già predisposta a ritornare, a rinascere come una fenice anche grazie a Tucker, un cagnolino che sembra mandato dal destino o dall’aldilà. Il cane di Jason.

Ero grato di esserle stato vicino con la mia musica nei momenti più bui.

Anche Jason è un protagonista troppo bello per essere vero, ma bello davvero. Perché ha una pazienza dolcissima, è innamorato perso e sicuro dei suoi sentimenti a tal punto da fare delle scelte per amore molto forti e tristi.

Un music romance atipico ma perfetto anche questo, dove l’alternanza tra le battute comiche dei due protagonisti (e dell’immancabile Kristen che spara le sue anche in questo libro) e la parte drammatica è ben equilibrata.

Anche qui ci sono emozioni a non finire, piantometro a livelli top e romantica sensualità che non cade mai nel volgare.

Troviamo due mondi a confronto, due universi che sembrano diversi ma che in realtà si attraggono perché complementari.

A dire il vero, il calendario era un campo minato di giorni difficili.

Abby Jimenez ha la capacità di scrivere di donne forti anche quando appaiono deboli. Racconta il dolore della malattia, della perdita, del lutto con la consapevolezza di chi l’ha provato, non con la retorica ruffiana di chi vuole parlare di argomenti triggeranti per vendere. Lei li vive. E te li fa vivere da lettrice, senza indorare la pillola ma al contempo in punta di piedi. Con rispetto e devozione. Sì, devozione.

Un altro centro dunque, a mio avviso, questo libro la cui unica nota dolente è la traduzione del titolo che – pur amando la canzone di Fiordaliso che entra in testa come earworm ogni volta che lo menziono – non c’entra la famosa emerita qualunque cosa…

Le sue mani si fermarono immediatamente. Tutte e dodici.

Mi ripeto…

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