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Bella, piccola e selvaggia – Lucy Smoke

Oggi Ella ci porta nel mondo dell’autrice Lucy Smoke e dei suoi discussi dark romance. Per Ella l’argomento è spinoso…

Titolo: Bella, piccola e selvaggia

Serie: SICK BOYS #1

Autrice: Lucy Smoke

Editore: Heartbeat Edizioni

Genere: Contemporary romance

Trope: New Adult, Young Adult, Angst, Bully, enemies to lovers, dark, hot vibes

Trigger Warning: violenza sessuale, abuso sui minori, uso di droghe, violenza fisica, violenza armata, omicidio.

Lunghezza: 409 pp

Data di uscita: 11 luglio 2023

Link Amazonhttps://www.amazon.it/gp/product/B0C3T943JM/

TRAMA

Regola n. 1: Non fare incazzare i Sick boys

Sono crudeli. Spericolati. Irreparabilmente incasinati.I Sick Boys si nutrono dell’ordine che creano. Governano la Eastpoint University proprio come hanno fatto le loro famiglie per decenni. Ma il loro potere non si ferma qui. I tre sono eredi di alcune delle più grandi fortune del mondo, e dietro quel tipo di ricchezza si nasconde un mondo sotterraneo di corruzione. In superficie, sono principi perfetti e lui è il loro re. Ma nel profondo, sono coperti di sangue, bugie e segreti. Con tutti i loro legami, hanno il potere di schiacciare chiunque si metta sulla loro strada. Ma solo perché sono perversi come me non significa che darò loro un pass gratuito. Perché io, Avalon Manning, non mi inchino di fronte a nessuno e vivo per infrangere le loro fottute regole.

RECENSIONE

“Avalon significa guai.”

Incollats Romantics,

sono sincera… questo periodo non si addice molto alla lettura di questo tipo di libri, dove la violenza – abbastanza a 360° – è quasi parte del cast.

Non so dirvi se questo libro mi sia piaciuto o no. Non sono sicura. Perché pagina dopo pagina, non esageriamo, diciamo piuttosto capitolo dopo capitolo, cambiavo idea durante la lettura. Ora volevo dare la corona, ora volevo bocciarlo in toto, ora volevo lanciare Alexa contro il muro (a proposito di violenza, ecco). I trigger iniziali sono piuttosto inutili, a mio avviso, perché se l’autrice stessa non si rende completamente conto del libro che ha scritto e della sua portata emozionale (nel bene e nel male), se non capisce che la definizione di “bullo” non è una formula matematica assoluta, ma è ricca di sfumature, partiamo già male. Tuttavia, è pur vero che viene avvertito il lettore dei contenuti. E qui di contenuti destabilizzanti ce ne sono parecchi.

Prima di aprire un dibattito sul bene o male di scrivere e leggere libri che romanticizzano il “patriarcato” e tutte le sue sfumature, andiamo a vedere le sensazioni che mi ha dato, per darne un risultato.

“Sono soltanto dei piccoli e graziosi principini che non hanno idea di cosa significhi combattere per sopravvivere.

Sapevo già che la storia di Avalon e Dean non era un libro singolo, e ho letto questo libro proprio in preparazione all’uscita del successivo “La regina di ghiaccio”.

La protagonista, Avalon, è un personaggio femminile forte, feroce, una tipa tosta e anche se ha solo diciassette anni; purtroppo, la sua breve vita l’ha forgiata nella violenza e nello spirito ribelle! Dean Carter è un figlio di papà in un senso molto ampio, perché è sì, ricchissimo, ma è anche violento e educato alla violenza proprio dal padre – su questa situazione mi astengo non solo per non fare spoiler, ma perché non ho capito benissimo…ma la cosa è voluta dall’autrice per imbastire di mistero Mr. Carter.

” Sono curiosa di vedere se ce la farà. Da quel che ho visto di Dean Carter, non mi sembra che nulla possa fermarlo se si è messo sul piede di guerra.”

I Sick Boys, composti oltre che da Dean – il leader – da Abel e Braxton, sono un gruppo di bulli di questo elitario college dove Avalon finisce grazie – credo – a un’assistente sociale al soldo sempre di Mr. Carter. Scusate se sono imprecisa, ma non sono sicura di aver capito tutti i passaggi. Perché ho trovato il libro piuttosto disequilibrato tra i POV, e non sarebbe questo il problema – ma piuttosto tra i fatti e i pensieri. La violenza che si porta dietro Avalon non è priva di dettagli, flashback, incubi e giuste (anche se a volte ripetute e prolisse) elucubrazioni mentali della protagonista. Il POV di Dean, invece, è piuttosto scarno riguardo al background, salvo un’introduzione che dice parecchio, ed è più concentrato sulla sua “fissa” per Avalon. Se ci aggiungiamo una pioggia di personaggi introdotti tutti assieme o quasi, da “rincoglionita” che sono, non mi è riuscito farmi un’idea precisa della situazione dell’oggi, troppo confusa dalle altre cose. Un problema mio, sicuro.

” Ricordi? Sono più vicina io all’inferno e c’è un bel po’ di furia racchiusa in questo corpicino.”

In pratica il libro inizia con un flash forward che lascia il lettore in sospeso chiedersi come sia arrivata Avalon in quella situazione.

Per il resto, la storia è un continuo annusarsi tra Dean e Avalon, scontrarsi tra loro, fare a gara a chi ce l’ha più lungo, dimostrazioni di quanto Ava sia tosta, la sua continua ricerca di adrenalina per sopravvivere dovuta alla sua infanzia fatta di ristrettezze e abusi a causa della madre tossicodipendente. Fino al momento in cui tutto diventa ancora più violento e raccapricciante.

«Se fosse vero, allora sapresti che non sono una ragazzina, Dean Carter» gli dico in un sospiro. «Sono una dannata arma».

Dall’altra parte abbiamo il governo mafioso di questo College (forse collegio?) elitario da parte di Dean e di quelli che altri hanno definito Sick Boys. E di malato, in questo romanzo, c’è parecchio. Perché se i diciottenni o ventenni di oggi sono questo, be’, è veramente preoccupante. Sul serio. Della vita di Dean sappiamo molto meno rispetto al passato di Avalon, il suo POV è molto più misterioso.

” Mi piaceva, al passato. Perché il fatto è che non sono innamorata di lui. Amarlo significherebbe mandare in malora tutto ciò che sono.”

In sostanza, per i miei gusti e per questo periodo, questo libro è troppo violento e, laddove la violenza viene anche punita o descritta per la nefandezza che è, rimane una mentalità brutale di fondo che non mi è andata tanto a genio, pur essendo una lettrice di questo genere di libri, anche con toni dark, non sono riuscita a entrare in empatia con i personaggi fino in fondo. Seppure i due protagonisti mi siano piaciuti più di tutto il contorno – tolta la compagna di stanza di Ava, l’unica che salvo perché mi sono rispecchiata in lei durante la lettura. Sono curiosa del secondo volume, a questo punto.

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